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Seveso il Torrente



Definirlo sognatore era riduttivo, perché il Torrente Seveso viveva letteralmente in un‘altra dimensione. Infatti nutriva il desiderio, fortissimo, di ritornare ad avere acque limpide come ai tempi dei romani.

Come avrebbe fatto ancora non lo sapeva, ma era certo che prima o poi avrebbe trovato una soluzione.


Da quando gli esseri umani avevano iniziato a trattarlo malissimo, buttando nelle sue acque tutte le loro schifezze?

Da quando erano sorte le fabbriche, da quando gli uomini presi dalla frenesia delle idee brillanti si erano “dimenticati” di avere un occhio di riguardo nei confronti della natura, da quando le loro ingegnose invenzioni avevano “alleggerito” la fatica del lavoro umano innescando una spirale di ottimismo nel progresso.


Progresso sì, ma fino ad un certo punto.

Perché se il Torrente Seveso era pieno di schifezze che inquinavano le sue acque, qualche cosa sicuramente non aveva funzionato.


La popolazione mondiale era passata da circa 100 milioni (100.000.000) di persone, ai tempi dei romani, a 8 miliardi (8.000.000.000).

Questi 8 miliardi vivevano più a lungo perché la medicina aveva fatto notevoli progressi, cercavano di essere meno litigiosi (ancora a fatica), si erano dati delle regole per vivere in armonia (anche qui a fatica), tantissimi avevano accesso all’istruzione.


Tutto questo però non era ancora sufficiente perché l’uomo non aveva assimilato un concetto essenziale: la nostra Terra aveva un suo equilibrio, e questi 8 miliardi di esseri viventi lo stavano squilibrando.


Perché? Semplicemente perché, nonostante l’istruzione accessibile a tutti, c’era una grandissima percentuale di ignoranti.


Anche il fumatore mega laureato all’Università di Harvard, se gettava i mozziconi a terra apparteneva alla categoria degli ignoranti perché non sapeva che il mondo aveva bisogno di essere salvato dalla distruzione dell’ambiente naturale.

E anche un mozzicone, se gettato correttamente nel cestino e magari anche successivamente riciclato, contribuiva alla salvaguardia del pianeta.


A che cosa sarebbero serviti tutti i suoi 110 e lode all’Università di Harvard quando la terra sarebbe diventata inabitabile?


Torrente Seveso si poneva spesso questa domanda, mentre cercava una soluzione per rendere ancora limpide le sue acque.





Un giorno, passando da Cusano Milanino, vide un gran trambusto di bambini che festeggiavano il successo della magia di Mago il Mago con allegri girotondi (https://www.camminoeraccolgo.com/post/mago-il-mago):


“se statua di ghiaccio non vuoi diventare, il tuo mozzicone a terra non gettare!”


“nulla a terra devi lasciare, se il tuo portafoglio dalle multe del Vigile vuoi salvare!”


Quindi, dopo aver conosciuto il meccanismo di questa meravigliosa magia, chiese a Mago il Mago di applicarla anche alle sue acque.


“Certo!” Rispose Mago il Mago, pensando divertito a cosa sarebbe successo nelle case e nelle fabbriche di coloro che inquinavano il Torrente Seveso.

Senza parlare poi delle mani dei passanti che gettavano i loro rifiuti nelle sue acque…


Poiché la magia andava a ritroso, immediatamente nelle case e nelle fabbriche di coloro che inquinavano, non si riuscì più a respirare.

Perché iniziarono ad uscire dai lavandini, dai bidet, dai water, dagli scarichi delle macchine utensili, ciò che era stato lì impropriamente gettato: olio delle fritture, oli esausti, liquami vari che dovevano essere invece portati alle isole ecologiche.

Non era più sufficiente stare in casa o in fabbrica con le mascherine FFP3, ma servivano le maschere antigas.


Foto di Tomasz Mikołajczyk da Pixabay



Mentre per chi aveva gettato dalla strada immondizia nel Torrente Seveso, c’era un nuovo destino.

Quella immondizia risalendo dalle acque si appiccicava alle loro mani: vi immaginate pezzi di bici scassate, copertoni d’auto, sacchi di pattume definitivamente legati alle mani dei loro proprietari?


C’era veramente da morire dal ridere, nel vedere le facce disperate di tutti i colpevoli di inquinamento delle sue acque!


Come venirne fuori? Semplicemente smettendo di inquinare. Solo così le cose si sarebbero sistemate.

Portando i rifiuti all’isola ecologica, questi si sarebbero staccati dalle loro mani. Smettendola di gettare materiali inquinanti nelle fogne, l’aria nelle case e nelle fabbriche avrebbe perso quella puzza nauseabonda.


Inoltre gli autori dell’inquinamento, poiché venivano registrati e in seguito controllati, se si comportavano bene non avrebbero più pagato salate multe.


Quindi che dire? La conoscenza di Mago il Mago da parte del Torrente Seveso fu provvidenziale e da quel giorno diventarono grandi amici, ridendo spesso pensando alle conseguenze della magia che andava a ritroso.

Ma soprattutto ridendo felici nel vedere che le acque del Torrente Seveso erano tornate limpide, come quelle al tempo dei romani.


Autori: Seveso il Torrente e Mago il Mago.




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