Che bel nome per una gatta!
Quando accarezzava Nuvola si sentiva in Paradiso.
Pelo morbido, caldo, profumato.
Le sue fusa erano come onde energetiche che dalle sue dita salivano su fino ai nervi del collo e poi al cervello.
E quando arrivavano al cervello Luca iniziava a viaggiare, con gli occhi socchiusi come i suoi e un calmo, lento respiro.
Grazie alla magica vicinanza di Nuvola i suoi pensieri iniziavano a inanellarsi in spirali nell’etere, entrando in risonanza con l’Universo.
Questo succedeva quando Luca era con lei in casa o in giardino, ma appena superava il cancello d’ingresso e si trovava in strada in sua compagnia, tutto cambiava.
In strada Nuvola entrava in modalità “perlustrazione e controllo” con sguardo puntuto, orecchie dritte e passo leopardato.
Diciamo che così incuteva un po’ di timore e molti passanti le giravano alla larga.
“Vai a passeggio con la tigre?” Chiedevano i vicini, quando li vedevano uscire insieme. Nuvola non aveva bisogno del guinzaglio perché era stata abituata fin da piccola a seguirlo in strada e capire i comandi “fermati” e “andiamo”.
Era molto più ligia alle regole di certe persone che incontravano nei loro giri mattutini.
Umani disconnessi dalla natura circostante.
Umani che gettavano tutto a terra o che non raccoglievano la cacca dei loro cani, incuranti della presenza di cestini lungo la via, incuranti del bello che stavano deturpando.
La loro cittadina, Cusano Milanino, era veramente un piccolo gioiello incastonato nella Città Metropolitana di Milano e alle persone intelligenti faceva male vedere tutto quel menefreghismo, superficialità, ignoranza da parte di individui che sporcavano in continuazione.
Come facevano a guadagnarsi da vivere o a essere promossi a scuola se erano così avulsi dalla realtà? Questa era una domanda che Luca si faceva spesso, quando vedeva quel degrado: c’erano addirittura scatole vuote di sigarette gettate in strada assieme ai mozziconi, per non parlare delle lattine di bibite spesso bevute a metà!
Anche Nuvola diventava nervosa ma mentre Luca, sempre equipaggiato con guanti e sacchetti, non poteva far altro che raccogliere quello che trovava a terra, lei faceva molto di più perché aveva risorse inaspettate.
Lei riusciva a sapere in anticipo chi avrebbe sporcato.
Improvvisamente puntava una persona di passaggio e Luca capiva che bisognava seguirla fino a che non avrebbe compiuto il gesto: in quel preciso istante usciva la tigre che era in lei e minacciosa e soffiante gli si avvicinava in modalità di attacco.
“Non si spaventi, ma é meglio che raccolga quello che ha appena gettato a terra e vedrà che si calma”.
Infatti dopo che la persona si era chinata a raccogliere e a mettere nel cestino l’oggetto buttato, Nuvola cambiava atteggiamento. Facendo le fusa gli si avvicinava, si strofinava sulle sue gambe e non di rado riusciva persino a strappargli un sorriso e una carezza.
Che potenza di gatta! Con le sue caratteristiche e capacità, se fosse stata umana Nuvola avrebbe potuto fare l’educatrice.
Avrebbe insegnato educazione civica, avrebbe avuto tantissimi allievi e Cusano Milanino oltre che bella sarebbe diventata anche pulita.
Ma Luca non disperava.
Infatti con il passare del tempo sempre più persone stavano venendo a conoscenza di Nuvola e a furia di soffiate e minacce di attacchi graffianti, piano piano stavano iniziando a capire che non dovevano lasciare più nulla a terra, ma usare i cestini.
Gli Autori: Luca e Nuvola
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